Gas refrigeranti da idrocarburi: progettazione ed evoluzione normativa
Un convegno Hoval al Museo storico Alfa Romeo. Un tema interessante per i numerosi progettisti e installatori presenti all'evento che Hoval ha organizzato nella splendida location del Museo storico Alfa Romeo di Arese: un approfondimento sull'evoluzione normativa e sugli aspetti progettuali legati ai gas refrigeranti da idrocarburi.
In apertura David Herzog, amministratore delegato di Hoval Italia, ha sottolineato l'importanza delle tematiche ambientali e le strategie che da anni l'azienda sta adottando in conformità con le linee guida ESG in ambito ambientale, sociale e di governance.
"Rientra in questo percorso lungo e trasversale verso la transizione energetica - ha spiegato - anche il nostro costante e instancabile impegno per promuovere la digitalizzazione, perché per raggiungere gli obiettivi non si può procedere a compartimenti stagni, ma agire trasversalmente coinvolgendo più ambiti. E qui la digitalizzazione svolge un ruolo determinante.
Da tempo, all'insegna del motto "Let's digitize it together" stiamo puntando particolarmente sulle sue potenzialità innovative che ci consentono tra l'altro di presentarci al mercato con un nuovo e interessante modello di business in grado di creare valore per tutta la filiera".
Gli idrocarburi: sviluppo tecnico e normativo
La regolamentazione degli idrocarburi è stata soggetta a numerose modifiche nel tempo, di pari passo con la nascita di una maggior consapevolezza a livello europeo dei rischi e del loro impatto sull'ambiente.
L'Ing. Ugo Trimboli, invitato da Hoval come esperto del settore, ha tracciato un excursus di questa evoluzione, soffermandosi sulle tappe fondamentali: dallo sviluppo dei CFC nel 1930, al divieto di utilizzo del freon 22 o R-22 perché responsabile del buco dell'ozono, al Protocollo di Montreal del 1987 che nel 2007 viene esteso anche agli HCFC, all'introduzione degli HFC e degli HFO....
"Tra evoluzioni tecniche e normative - spiega Trimboli - si arriva al Regolamento (UE) N. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra, che rispetto al regolamento del 2006 mantiene l'obiettivo di protezione dell'ambiente rafforzando e introducendo specifiche disposizioni volte alla riduzione delle emissioni dei gas fluorurati a effetto serra (F-gas).
In particolare, alcune disposizioni vengono estese a nuovi soggetti, ad apparecchiature e prodotti: controllo delle perdite di F-gas (articoli 4 e 5); obblighi di recupero di F-gas (articolo 8); obblighi di certificazione delle persone e delle imprese (articolo 10); controllo dell'uso di F-gas (articolo 13)".
Trimboli si è poi soffermato sul concetto di Global Warming Potential, ovvero sul potenziale di riscaldamento globale di un gas ad effetto serra rispetto a quello dell'anidride carbonica. "Affermare che, ad esempio, il gas R404A ha un GWP di 3922 - spiega - significa che esso ha un impatto superiore di 3922 volte rispetto alla CO2 sul riscaldamento globale. Diminuire quindi l'emissione in atmosfera di gas ad alto GWP è un modo efficace per diminuire le emissioni equivalenti di CO2".
È poi stato tracciato un confronto tra le caratteristiche dei vari gas, in particolare, l' R32 e l'R290 relativamente alle caratteristiche di GWP, infiammabilità e tossicità, sottolineando come un buon criterio di scelta sia rappresentato dal cosiddetto "Triangolo della sostenibilità dei gas refrigeranti" che rappresenta un buon compromesso tra efficienza energetica, Lowest Life Cycle Cost, requisiti ambientali e di sicurezza.
Se si utilizza il refrigerante R290 - ha poi continuato Trimboli - in fase di progettazione occorre valutare i criteri di pericolo di infiammabilità, esplosività, tossicità per l'uomo e sicurezza, anche in fase di trasporto e stoccaggio. Una carrellata di esempi concreti e una serie di consigli su cosa occorra verificare con attenzione nella progettazione di un impianto, ha poi concluso l'intervento dell'Ing. Trimboli.
Propano: il refrigerante del futuro nelle nuove soluzioni Hoval
In questo variegato contesto, come si collocano le soluzioni Hoval? Le pompe di calore Hoval contengono solo una piccola quantità di refrigeranti e vantano un'ottima tenuta. Hoval utilizza inoltre solo refrigeranti conformi alla normativa vigente e anche refrigeranti alternativi che fanno scendere il valore GWP quasi a zero.
Le nuove pompe di calore Belaria pro compact e Belaria Pro comfort funzionano infatti con il refrigerante naturale R-290 o con il propano (che ha un valore GWP pari a 3). È una pompa di calore molto silenziosa, che viene installata all'esterno e che raggiunge temperature di mandata di 70 gradi.
Con una potenza nominale compresa tra 8 e 24 kW, la gamma Belaria pro- si adatta perfettamente alla nuova realizzazione o al risanamento di case unifamiliari.
Le singole soluzioni Hoval sono infine state illustrate da Giovanni Locatelli, Product Manager e Andrea Maffezzoli, Responsabile Tecnico Hoval, che ha fatto il punto sulla filosofia Hoval in merito alle soluzioni complesse, quali gli impianti ibridi, sottolineando la scalabilità ed i vantaggi della gestione remota ed i servizi digitali innovativi che quest'ultima consente.
Terminata la full immersion nell'universo degli idrocarburi e dopo un piacevole momento conviviale di networking a pranzo, la giornata è proseguita con una interessante visita all'interno del Museo Alfa Romeo: una carrellata cronologica, dalla prima auto del 1910 alla storica Giulietta, ai modelli più recenti, passando tra fiammanti auto da corsa e innovativi prototipi rimasti tali e mai commercializzati per i più svariati e curiosi motivi.
In foto: David Herzog, amministratore delegato di Hoval Italia, introduce l'incontro
"Rientra in questo percorso lungo e trasversale verso la transizione energetica - ha spiegato - anche il nostro costante e instancabile impegno per promuovere la digitalizzazione, perché per raggiungere gli obiettivi non si può procedere a compartimenti stagni, ma agire trasversalmente coinvolgendo più ambiti. E qui la digitalizzazione svolge un ruolo determinante.
Da tempo, all'insegna del motto "Let's digitize it together" stiamo puntando particolarmente sulle sue potenzialità innovative che ci consentono tra l'altro di presentarci al mercato con un nuovo e interessante modello di business in grado di creare valore per tutta la filiera".
Gli idrocarburi: sviluppo tecnico e normativo
La regolamentazione degli idrocarburi è stata soggetta a numerose modifiche nel tempo, di pari passo con la nascita di una maggior consapevolezza a livello europeo dei rischi e del loro impatto sull'ambiente.
L'Ing. Ugo Trimboli, invitato da Hoval come esperto del settore, ha tracciato un excursus di questa evoluzione, soffermandosi sulle tappe fondamentali: dallo sviluppo dei CFC nel 1930, al divieto di utilizzo del freon 22 o R-22 perché responsabile del buco dell'ozono, al Protocollo di Montreal del 1987 che nel 2007 viene esteso anche agli HCFC, all'introduzione degli HFC e degli HFO....
"Tra evoluzioni tecniche e normative - spiega Trimboli - si arriva al Regolamento (UE) N. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra, che rispetto al regolamento del 2006 mantiene l'obiettivo di protezione dell'ambiente rafforzando e introducendo specifiche disposizioni volte alla riduzione delle emissioni dei gas fluorurati a effetto serra (F-gas).
In particolare, alcune disposizioni vengono estese a nuovi soggetti, ad apparecchiature e prodotti: controllo delle perdite di F-gas (articoli 4 e 5); obblighi di recupero di F-gas (articolo 8); obblighi di certificazione delle persone e delle imprese (articolo 10); controllo dell'uso di F-gas (articolo 13)".
Trimboli si è poi soffermato sul concetto di Global Warming Potential, ovvero sul potenziale di riscaldamento globale di un gas ad effetto serra rispetto a quello dell'anidride carbonica. "Affermare che, ad esempio, il gas R404A ha un GWP di 3922 - spiega - significa che esso ha un impatto superiore di 3922 volte rispetto alla CO2 sul riscaldamento globale. Diminuire quindi l'emissione in atmosfera di gas ad alto GWP è un modo efficace per diminuire le emissioni equivalenti di CO2".
È poi stato tracciato un confronto tra le caratteristiche dei vari gas, in particolare, l' R32 e l'R290 relativamente alle caratteristiche di GWP, infiammabilità e tossicità, sottolineando come un buon criterio di scelta sia rappresentato dal cosiddetto "Triangolo della sostenibilità dei gas refrigeranti" che rappresenta un buon compromesso tra efficienza energetica, Lowest Life Cycle Cost, requisiti ambientali e di sicurezza.
Se si utilizza il refrigerante R290 - ha poi continuato Trimboli - in fase di progettazione occorre valutare i criteri di pericolo di infiammabilità, esplosività, tossicità per l'uomo e sicurezza, anche in fase di trasporto e stoccaggio. Una carrellata di esempi concreti e una serie di consigli su cosa occorra verificare con attenzione nella progettazione di un impianto, ha poi concluso l'intervento dell'Ing. Trimboli.
Propano: il refrigerante del futuro nelle nuove soluzioni Hoval
In questo variegato contesto, come si collocano le soluzioni Hoval? Le pompe di calore Hoval contengono solo una piccola quantità di refrigeranti e vantano un'ottima tenuta. Hoval utilizza inoltre solo refrigeranti conformi alla normativa vigente e anche refrigeranti alternativi che fanno scendere il valore GWP quasi a zero.
Le nuove pompe di calore Belaria pro compact e Belaria Pro comfort funzionano infatti con il refrigerante naturale R-290 o con il propano (che ha un valore GWP pari a 3). È una pompa di calore molto silenziosa, che viene installata all'esterno e che raggiunge temperature di mandata di 70 gradi.
Con una potenza nominale compresa tra 8 e 24 kW, la gamma Belaria pro- si adatta perfettamente alla nuova realizzazione o al risanamento di case unifamiliari.
Le singole soluzioni Hoval sono infine state illustrate da Giovanni Locatelli, Product Manager e Andrea Maffezzoli, Responsabile Tecnico Hoval, che ha fatto il punto sulla filosofia Hoval in merito alle soluzioni complesse, quali gli impianti ibridi, sottolineando la scalabilità ed i vantaggi della gestione remota ed i servizi digitali innovativi che quest'ultima consente.
Terminata la full immersion nell'universo degli idrocarburi e dopo un piacevole momento conviviale di networking a pranzo, la giornata è proseguita con una interessante visita all'interno del Museo Alfa Romeo: una carrellata cronologica, dalla prima auto del 1910 alla storica Giulietta, ai modelli più recenti, passando tra fiammanti auto da corsa e innovativi prototipi rimasti tali e mai commercializzati per i più svariati e curiosi motivi.
In foto: David Herzog, amministratore delegato di Hoval Italia, introduce l'incontro
Settori: Caldaie e Generatori industriali, Idrogeno
Mercati: Chimica, Petrolchimica, Plastica
- Riello
- Raffaele Candela
- Raffaele Candela
- Raffaele Candela