RICERCHE ITALIANE FINANZIATE
o Un esempio europeo: FCH JU
o Valutazioni e confronti
o Coinvolgimento degli Atenei e degli Enti di ricerca
ATTIVITÀ DI RICERCA DELLA FISICA TECNICA
o Prospettiva globale sugli argomenti
o Le celle a combustibile
o La produzione di idrogeno
Dove opera KSB Italia?
In questo intervento si parlerà della responsabilità sociale d'impresa oltre che della sua missione e dei suoi prodotti e delle certificazioni ottenute.
Banco Prova Criogenico - Valvole per Idrogeno
Valvole per criogenia - Idrogeno
In questo intervento si parlerà dell'attività normativa del CTI.
Quali sono state le azioni messe in campo per per l'idrogeno.
Quali sono i temi oggetto di approfondimento con Confindustria.
Verranno mostrati i ruoli degli altri componenti del sistema enti-federati.
Quali sono le diverse caratteristiche presentate dal Consiglio europeo per l'innovazione (CEI).
Ruolo e responsabilità del Programme Manager in Energy Industries Council (EIC).
Appello da parte dell'Energy Industries Council (EIC) sulla generazione di idrogeno verde.
In questo intervento AIMSEA parlerà della sua mission attuale e futura.
Quale è la produzione e la domanda attuale di H2. A che cosa si vuole fare riferimento quando si parla di Blue Hydrogen e di Green Hydrogen. Verrà spiegato che l' idrogeno può essere utilizzato anche nel trasporto aereo e nel trasporto marittimo. Quale finanziamento va alla ricerca nel settore idrogeno.
In questo atto si parla di H2IT - Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile.
Chi sono i suoi componenti, la sua missione e qual è il Ruolo degli stakeholder nello sviluppo del settore H2 in Italia.
Quali sono state le iniziative strategiche in Italia.
Quale scenario di "Mobilità e Idrogeno in Italia".
REPORT H2IT: quali strumenti di supporto al settore Idrogeno.
Si parlerà infine delle priorità d'azione dell'Idrogeno e delle rinnovabili: quali azioni chiave.
In questo atto di convegno si parlerà dei Cluster Tecnologici Nazionali.
Quali sono i programmi e gli obiettivi della Green Hydrogen.
Quale ruolo riservato agli stakeholder.
IPCEIs - Definizione e criteri generali.
IPCEI H2 - Obiettivi e strategie UE
IPCEI H2 - Focus sul percorso italiano
Timeline UE e Nazionale in campo energetico
Obiettivi affrontati dalle strategie UE (Hydrogen Strategy e Industrial Strategy)
Iniziativa ENEA Hydrogen Demo Valley
Quali sono gli Enti di ricerca oltre l'ENEA.
In questo intervento si parlerà del ruolo dell'idrogeno nella decarbonizzazione, della competitività dell'idrogeno, di esempi di progettualità e di Strumenti di finanziamento.
In questo atto di convegno si parla del Piano nazionale integrato Energia e Clima - PNIEC e della Long Term Strategy 2050.
Quali sono gli Obiettivi del 2030?
E quelli del 2050?
Dopo essere stato protagonista di ondate cicliche di grande entusiasmo e profondo scetticismo, l'idrogeno si sta sempre più affermando come un possibile elemento chiave per la decarbonizzazione nelle strategie per la transizione energetica di numerosi paesi e della Commissione Europea. Tra queste vanno certamente ricordate Mission Innovation, challenge #8, Clean and Renewable Hydrogen, che, attraverso la collaborazione e il coordinamento internazionale, ha l'obiettivo di accelerare lo sviluppo di un mercato globale dell'idrogeno, e, a livello europeo, l'iniziativa IPCEI (Important Projects of Common European Interest) sulle Tecnologie e Sistemi ad Idrogeno.
Perché lo stoccaggio dell'idrogeno in idruro metallico é importante.
I camion, gli autobus o le auto alimentati a idrogeno sono molto simili alle comuni automobili "elettriche" a batteria che si vedono sempre più spesso ogni giorno. Anche i veicoli a idrogeno sono veicoli elettrici, ma il sistema di alimentazione è in parte diverso: l'idrogeno e l'ossigeno reagiscono all'interno di una cella a combustibile generando l'elettricità che anima un motore elettrico. Mentre i veicoli a batteria traggono energia da batterie agli ioni di litio precaricate, i veicoli alimentati a idrogeno immagazzinano il carburante a bordo, all'interno di serbatoi pressurizzati.
Per una massima densità energetica, l'idrogeno immagazzinato deve essere sottoposto a pressioni fino a 700 bar per poter essere contenuto nello spazio limitato del serbatoio e garantire un'autonomia adeguata. Questi serbatoi devono essere sufficientemente resistenti per sopportare l'alta pressione e devono anche essere impermeabili all'idrogeno per evitare che il gas fuoriesca. Tuttavia, si stanno cercando delle alternative ai serbatoi al fine di evitare problemi di sicurezza legati alla pressione estrema e prevenire sprechi di energia quando si comprime l'idrogeno a simili pressioni.
'idrogeno compresso ad alta pressione sta prendendo rapidamente piede come principale forma di combustibile alternativo, e si stanno compiendo sforzi a livello internazionale per commercializzarne la produzione e la disponibilità. Questo ha dato origine alla necessità di formulare regolamenti, codici e standard che tengano in considerazione le sue proprietà uniche e le problematiche di sicurezza relative ai sistemi energetici a idrogeno.
Una delle sue principali applicazioni come fonte di energia riguarda i veicoli alimentati a idrogeno, che attualmente sono nella fase iniziale di commercializzazione. Affinché questa applicazione possa avere successo ed espandersi capillarmente, sarà necessario sviluppare un'infrastruttura di rifornimento, nonché gli standard di sicurezza specifici per le stazioni di rifornimento di idrogeno e i loro componenti.
Comprendere il nuovo standard ISO 19880 per la sicurezza delle stazioni di rifornimento di idrogeno gassoso
La normativa ISO 19880 rappresenta uno dei primi standard che specifichi i requisiti di sicurezza e i metodi di esercizio di convalida (omologazione) del progetto relativi ai componenti destinati alle stazioni di rifornimento di idrogeno gassoso.
La terza sezione dello standard ISO 19880:3-2018 illustra i requisiti delle valvole. Queste rappresentano un componente critico per la sicurezza nelle stazioni di rifornimento di idrogeno in quanto regolano il flusso di idrogeno gassoso, rappresentano una potenziale fonte di rilascio o perdita di idrogeno e rivestono un ruolo essenziale in caso di arresto di emergenza del sistema. Per questo motivo, in questo post ci concentreremo sui requisiti delle valvole e sui vantaggi di usare valvole per idrogeno testate e certificate per soddisfare questo nuovo standard.
Ambito di applicazione della norma
Lo standard ISO 19880-3:2018 specifica i requisiti e i metodi di prova per le valvole progettate e prodotte per le stazioni di idrogeno gassoso (fino alla designazione H70), tra cui: valvole di ritegno, valvole limitatrici di flusso, valvole regolatrici di flusso, valvole di controllo del tubo, valvole di separazione del tubo, valvole manuali, valvole di sicurezza della pressione e valvole di arresto.
Requisiti di qualità del prodotto
I fabbricanti devono definire e implementare processi di produzione che impieghino misure di controllo della qualità in grado di garantire che le valvole prodotte soddisfino i requisiti stabiliti nella norma ISO 19880-3:2018. Questi includono la necessità di una prova di pressione idraulica e una prova di perdita di gas, rispettivamente al 100% e al 150% della pressione nominale del componente (o, in alternativa, una prova di perdita di gas al 125% della pressione nominale del componente).
Marcatura delle valvole
In base allo standard ISO 19880-3:2018, tutte le valvole devono riportare il nome del fabbricante, il marchio registrato o il logo, la designazione del modello (numero di prodotto) e la pressione nominale. Inoltre, se lo spazio lo permette, dovrebbero anche indicare l'intervallo di temperatura nominale, la direzione del flusso, il numero di serie e la pressione per il test di resistenza idrostatica.
Qualità dell'idrogeno combustibile
Oltre alle specifiche definite dalla norma, le valvole non devono rilasciare alcun contaminante nell'idrogeno che le attraversa, garantendo che la qualità del combustibile soddisfi gli standard definiti nella norma ISO 14687.
Nell'ambito del Green Deal europeo hanno suscitato un grande interesse gli usi dell'idrogeno come vettore energetico, in particolare il cosiddetto idrogeno verde, cioè prodotto da energia rinnovabile. Questo crescente interesse per l'idrogeno (H2) "verde", non si limita all'UE ed enormi impianti di elettrolisi alimentati da fonti di energie rinnovabili (FER) sono annunciati in Australia, Cile, Cina, Medio Oriente e Nord America
- Apulia Green Hydrogen Valley
- Descrizione progetto
- Scopo del progetto
- Localizzazione strategica impianti
- Tempistiche preliminari del progetto
- Collaborazioni e partenariato
- Obiettivi, opportunità e sfide progettuali
- Aspetti economici ed occupazionali del progetto
- Aspetti ambientali del progetto
- Inquadramento Normativo ed Iter autorizzativo
Presentazione della road map di gruppo e dell'azienda relativamente a prodotti funzionanti a idrogeno sviluppati in ottica di decarbonizzare i sistemi di riscaldamento. Inoltre, verranno illustrati case studies di progetti pilota già avviati in Europa: comfort ambientale ad impatto zero.
Una caldaia ad Idrogeno ha diversi obiettivi tra cui il funzionamento con 100% H2 e/o miscele con Gas naturale. Il gas, con formula chimica H2, ha un enorme potenziale. La produzione green dell'Idrogeno è fondamentale nel settore energetico.
Xebec è un fornitore globale di soluzioni di energia pulita per la generazione di gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio utilizzati in campo energetico, mobilità e industriali.
Attivo in nord America, Europa & Middle East e Asia.
Generazione e purificazione on-site di biometano (upgrading biogas), purificazione idrogeno, h2 da smr, elettrolizzatori e Ossigeno&Azoto.
La missione è quella di contribuire alla transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio accelerando la produzione di gas rinnovabili.
Occorre un modello di sviluppo sostenibile che integri la crescita economica alla responsabilità sociale e ambientale.
Nel corso della presentazione saranno illustrati alcuni progetti di ICI Caldaie e Partners.
ICI Caldaie propone una filiera di aziende che collaborano al progetto di contenimento produzione di CO2 in alcune applicazioni industriali.
Questo pool di aziende propone una declinazione semplice ed efficace di utilizzo dell'idrogeno da fonti rinnovabili per le industrie agroalimentari e non solo.
Decarbonizzare l'energia termica a uso industriale con adozione di miscela H2/CH4 nei generatori di vapore 30%-50%
Lo scopo è progettare e installare impianti di produzione ed utilizzo in aziende del settore agroalimentare & Food & Beverage.
Creare una hydrogen valley diffusa sul territorio nazionale.
A partire da uno scenario di riferimento (PNIEC) RSE ha analizzato percorsi che permettano di raggiungere al 2050 la neutralità carbonica del sistema economico italiano (Long Term Strategy).
Modello TIMES_RSE del sistema energetico nazionale: raggiungimento al minimo costo degli obiettivi prefissati al 2050.
Nella transizione energetica l'uso dell'idrogeno come vettore di energia ha assunto un ruolo di primo piano. La crescita di un suo mercato a basse emissioni comporta importanti sfide tecnologiche, economiche e sociali. Da affrontare, anche in Italia.
Gli impianti di cogenerazione a idrogeno rappresenteranno la spina dorsale della centrale elettrica del futuro, che potrà essere gestita in modo sostenibile compensando le fluttuazioni della produzione di elettricità di derivazione eolica o solare.
Da oltre 50 anni, AUMA (Armaturen-Und Maschinen-Antriebe, con essa. "attuatori di valvole e azionamenti macchina") è stata uno dei leader di mercato nella produzione di azionamenti elettrici e riduttori per l'automazione dei raccordi per tubazioni.
Le apparecchiature AUMA sono ampiamente utilizzate nei settori dell'energia, dell'approvvigionamento idrico, del petrolio e del gas, della chimica e di altre industrie.
In questa presentazione si parlerà di attuatori elettrici per valvole e idrogeno, come funzionano gli attuatori e i livelli di sicurezza nella rete di distribuzione dell'idrogeno.
All'interno del programma Europeo Horizon2020 esistono numerosi progetti dedicati allo sviluppo di membrane e di reattori.
I 3 da cui ha avuto origine MACBETH sono appunto:
BIONICO (focalizzato sulla produzione di idrogeno puro a partire da biogas),
CARENA (incentrato sulla deidrogenazione del propano),
ROMEO (catalisi omogenea di vari processi).
Questi progetti hanno portato la tecnologia dei reattori a membrane ad un fattore TRL (Technology readiness levels) 5.
MACBETH intende continuare lo sviluppo dei rispettivi reattori a membrana portando il TRL ad un fattore 7, lo step prima della commercializzazione su vasta scala.
Le nuove tecnologie sviluppate all'interno di MACBETH promettono una riduzione fino al 35% delle emissioni di gas che causano l'effetto serra per i grandi impianti, con aumento dell'efficienza del processo del 70%.
Grazie alla semplificazione ed ottimizzazione della componentistica, gli investimenti in Capex (capitali) e Opex (spese operative) porteranno ad una riduzione del 50% per i primi e dell'80% per i secondi.
Presentazione dei progetti Europei nei quali ICI Caldaie è stata o è coinvolta.
Il percorso di ICI Caldaie dalle origini alle nuove tecnologie.
La monografia, rivolta alla comunità scientifica, come anche ai decisori pubblici e privati, propone lo stato dell'arte delle diverse tecnologie che compongono le filiere dell'idrogeno.
Attraverso la lettura dei risultati delle più recenti analisi di scenario, svolte nell'ottica di una decarbonizzazione accelerata e con orizzonti di medio (2030) e lungo (2050) termine, la pubblicazione giunge così a tracciare la traiettoria più efficace di evoluzione del sistema energetico, fino al traguardo delle emissioni nulle, con una progressiva crescita degli impieghi dell'idrogeno, stimandone la possibile penetrazione nel nostro Paese.
L'idrogeno verde è un alleato importante nella decarbonizzazione di alcuni settori, ad esempio l'industria chimica e altre attività energivore come la siderurgia e il cemento, l'aviazione e il trasporto marittimo.
Dal punto di vista della competitività, la produzione di idrogeno da rinnovabili elettriche tramite elettrolisi è oggi la filiera di maggiore interesse, in quanto fa riferimento a tecnologie disponibili e non implica il ricorso a fonti fossili. I fattori determinanti il costo di produzione per questa via sono due:
- l'ammortamento dell'impianto di elettrolisi;
- il costo dell'energia elettrica impiegata.
Nei prossimi anni e decenni i Paesi renderanno sempre più frequenti ed estesi gli episodi di prezzi bassissimi dell'energia, creando delle "finestre di opportunità" per la produzione di idrogeno da elettrolisi a costi ragionevoli.
La combinazione delle due tendenze (curva di apprendimento degli elettrolizzatori e disponibilità di energia elettrica da rinnovabili a basso prezzo) portano a prevedere che il costo di produzione dell'idrogeno "green", attualmente assai più elevato rispetto ai combustibili fossili, possa ridursi in misura notevole, fino a risultare competitivo con essi.
Per quanto attiene alle tecnologie di utilizzo dell'idrogeno, e alla loro affidabilità, va fatta una distinzione fra il settore delle celle a combustibile, sia per usi veicolari che di (co)generazione stazionaria, e le restanti applicazioni.
La disponibilità di idrogeno da rinnovabili a prezzi competitivi consentirà anzitutto di sostituire l'idrogeno oggi ottenuto mediante reforming di idrocarburi di origine fossile nei settori di utilizzo industriale, come la raffinazione di prodotti petroliferi e la sintesi dell'ammoniaca. In questi casi è evidente l'assenza di qualsivoglia barriera tecnologica.
La diffusione dell'idrogeno da rinnovabili, come nuovo e versatile vettore energetico, appare quindi tecnicamente fattibile e avviata alla competitività economica, soprattutto come conseguenza della prevista, imponente transizione verso la generazione elettrica da fonti rinnovabili.
La microturbina a gas nella produzione distribuita: basso impatto ambientale e recupero energetico. Un esempio di impianto ibrido con microturbina a gas.
La produzione di energia elettrica, perché diventi sostenibile, è stata orientata verso l'adozione di fonti rinnovabili e verso lo sfruttamento di risorse locali come biomasse, residui solidi provenienti da disparati processi industriali, oppure verso l'utilizzo di idrogeno che rappresenta un'ottima alternativa ai combustibili fossili, ma vede come altrettanto utile soluzione la riduzione dei consumi, affidata principalmente al concetto di efficienza energetica, nel settore industriale, residenziale e naturalmente dei trasporti. La ricerca scientifica contribuisce allo studio e sperimentazione di nuovi combustibili e di nuove tecnologie per realizzare sistemi di recupero termico in grado di ridurre consumi e nello stesso tempo le emissioni inquinanti: si è entrati oramai nella logica di 'ottimizzare', da tutti i punti di vista, gli impianti motori termici trasformandoli in 'convertitori puliti' di energia, senza dover ancora rinunciare a tecnologie collaudate e difficilmente sostituibili allo stato attuale.
Uno dei principali pericoli, associati alla produzione di biometano, è la possibile formazione di atmosfere potenzialmente esplosive. L'articolo descrive un approccio metodologico finalizzato a stimare l'estensione delle zone pericolose, dovute a rilasci accidentali da potenziali sorgenti di emissione. Nel caso studio, la sorgente esaminata è il compressore, installato nell'unità di compressione (luogo al chiuso) degli impianti di produzione di biometano.
Il biometano è una fonte di energia rinnovabile, che si ottiene principalmente da biomasse agricole (colture dedicate, scarti agricoli, deiezioni animali, etc.) e agroindustriali (scarti della filiera alimentare) e dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU).
Il Power to Gas, convertendo energia elettrica in idrogeno ed eventualmente metano, consente l'accumulo energetico stagionale, favorendo la penetrazione delle rinnovabili non programmabili, e la decarbonizzazione della produzione e degli usi finali dell'energia.
La roadmap energetica a livello europeo e nazionale prevede per i prossimi decenni un progressivo aumento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non programmabili. Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l'Europa dovrà pertanto trasformare il suo sistema energetico. La strategia per l'integrazione dei sistemi energetici adottata dalla Commissione Europea a luglio del 2020, aprirà la strada a un settore energetico più efficiente e interconnesso, guidato dagli obiettivi di un pianeta più pulito e di un'economia più forte.
La Firefly ha sviluppato dei sistemi di rilevazione e soppressione degli inneschi che possono portare ad un esplosione o a un incendio laddove ci sia presenza di polveri esplosive.
La velocità d'intervento è fondamentale per evitare o ridurre i danni.
Rilanciare la liquidità allargando il meccanismo a nuovi ambiti e introdurre sistemi di bilanciamento.
Efficiency First e Liquidità nella borsa regolamentata
Estendere il meccanismo a nuovi ambiti di intervento.
Rinnovabili Termiche e ammissibilità dell'idrogeno verde per la decarbonizzazione di settori industriali caratterizzati da utilizzi termici sopra i 1000 °C, difficilmente elettrificabili.
Ammissibilità del risparmio di energia primaria ottenuto nella filiera dell'economia circolare conseguente al recupero di materia.
Ammissibilità degli interventi di estensione delle reti di teleriscaldamento efficiente, in grado di determinare un risparmio di energia primaria grazie all'incremento di recuperi di calore di scarto, fonti rinnovabili e calore cogenerato.
Nella sua Comunicazione sulla strategia dell'idrogeno la Commissione Europea ha previsto tra il 2020 e il 2024 l'installazione di almeno 6 GW di elettrolizzatori, in grado di produrre fino a 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile, destinati a decarbonizzare la produzione esistente (ad esempio nel settore chimico) e a promuoverne l'utilizzo in nuove applicazioni, tra cui altri processi industriali e, se possibile, i trasporti pesanti.
Ulteriori elettrolizzatori per almeno 40 GW, da installare tra il 2025 e il 2030 per produrre fino a 10 milioni di tonnellate di idrogeno green, dovrebbero migliorare progressivamente la sua competitività.
Uno dei potenziali pericoli connessi con la produzione di biometano è la possibile formazione di atmosfere potenzialmente esplosive. La centrale di compressione è il componente, che deve essere particolarmente monitorato, perché può comprimere il biocombustibile fino a circa 80 bar. L'articolo illustra alcune soluzioni tecniche finalizzate a ridurre le perdite di biometano dai compressori alternativi. La riduzione delle perdite è un aspetto cruciale per evitare la formazione di miscele esplosive durante la compressione.
Con questo editoriale, controcorrente rispetto alla posizione prevalente di chi dà per scontato il superamento a breve termine di tutti i combustibili tradizionali, vorrei presentare la mia visione per il contenimento delle emissioni di CO2 nel settore elettrico, illustrando il ruolo fondamentale che ha già svolto il gas nelle ultime due decadi e che potrà ancora svolgere nei prossimi decenni anche grazie allo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di gas rinnovabili e low carbon (in particolare biometano e idrogeno).
La garanzia di origine per l'utilizzo di fonti rinnovabili, idrogeno compreso, anche in cogenerazione
La Direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell'uso delle fonti rinnovabili porta con sé qualche novità interessante per il lettore di questa guida. Oltre a ridefinire le soglie di sostenibilità per bioliquidi e biogas utilizzabili in cogenerazione e a
disciplinarne le modalità per le verifiche connesse, affronta anche l'importante tema della Garanzia d'Origine per l'energia.
Il passaggio importante su cui si ritiene utile attirare l'attenzione è qualche "considerando" nella parte inziale della direttiva
e l'art. 19. Il considerando (55) chiarisce sufficientemente bene che "le garanzie di origine [...] hanno unicamente la funzione di dimostrare al cliente finale che una determinata quota o quantità di energia è stata prodotta da fonti energetiche
rinnovabili.
(in lingua inglese) Multi Energy Systems (MESs) are effective solutions to increase Renewable Energy Sources (RES) penetration and therefore to move toward a low-carbon decentralized energy system.
In a MES framework, several energy vectors, such as electricity, heat and hydrogen can be integrated together to exploit possible synergies.
In this context, hydrogen seems to be one of the most promising energy carriers to promote the widespread use of MES for several applications. Nevertheless, to fully deploy the potential of a MES, advanced management strategies and well-defined sizing methodologies are mandatory for all the subsystems and for their integration.
L'evoluzione del quadro energetico nazionale, con una sempre maggiore incidenza delle rinnovabili, pone l'attenzione allo sviluppo di tecnologie che permettano un migliore e più flessibile dispacciamento dell'energia.
In questo senso, l'idrogeno può rivelarsi uno strumento valido per l'accumulo di energia in eccesso (power to gas) per un suo successivo utilizzo diretto o miscelato al gas naturale in centrali termiche.
Questo utilizzo dell'idrogeno, com'è facile intuire, può portare benefici in termini di riduzione delle emissioni di gas serra (CO2), ma necessita di studi approfonditi in termini di stabilità della fiamma ed emissioni di NOx.
L'ultima edizione del nostro 2G Journal: una raccolta periodica delle ultime novità su 2G e sul mondo della cogenerazione. E possibile scaricare le edizioni precedenti o iscriversi alla nostra newsletter per ricevere il Journal ad ogni nuova uscita, basta visitare il sito: www.2-g.com/it/2g-journal/
La garanzia di origine per l'utilizzo di fonti rinnovabili, idrogeno compreso, anche in cogenerazione.
La Direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell'uso delle fonti rinnovabili porta con sé qualche novità interessante per
il lettore di questa guida. Oltre a ridefinire le soglie di sostenibilità per bioliquidi e biogas utilizzabili in cogenerazione e a
disciplinarne le modalità per le verifiche connesse, affronta anche l'importante tema della Garanzia d'Origine per l'energia.
Il bioetanolo è un liquido infiammabile alto bollente e la sua evaporazione da pozze potrebbe generare atmosfere potenzialmente esplosive negli impianti industriali, in cui è prodotto o stoccato. Quindi un accurato studio della sua evaporazione potrebbe diventare uno strumento molto importante al fine di classificare le zone, dove miscele esplosive potrebbero formarsi. L'articolo riporta i risultati dello studio dell'evaporazione del bioetanolo mediante uno specifico software, che viene spesso utilizzato per valutare le conseguenze degli incidenti negli impianti Seveso.
Come descritto in e i possibili molteplici utilizzi dell'idrogeno e la necessità di compensare la non programmabilità di fotovoltaico ed eolico hanno portato a riconsiderare l'economia dell'idrogeno di cui si parla da decenni, ma ora con situazioni differenti.
E si parla sempre più di idrogeno verde, dall'Australia al Cile passando per Cina, Medio Oriente, Europa e Nord America con proposte di possibili mega impianti di elettrolisi alimentati da rinnovabili.